Intervento per la realizzazione di un centro residenziale e ristrutturazione dell’ex fabbrica per la lavorazione del malto.
L’edificio principale, destinato dopo il restauro a ospitare uffici, è lungo circa 150 metri e sormontato da cinque grossi camini, memoria dei forni per la cottura del malto, decorati in mattoni bianchi e rossi.
Proprio per la sua suggestività, in questi ultimi anni l’area è stata utilizzata come set cinematografico per film e produzioni straniere.
La progettazione degli edifici, orientati principalmente verso sud-est, è stata fortemente condizionata dalla necessità di ripristinare il pendio della collina e presenta quindi un tipico susseguirsi di fronti e retri. Perciò è stata scelta un’architettura bifronte, in modo che che gli affacci principali abbiano davanti un’architettura differente per materiali e composizione.
Nel corso del 2004 all’interno dell’area di Podbaba già oggetto di un ampio progetto curato da Gruppo Mediapolis, si è intervenuto sull’edificio più rilevante dell’area: la fabbrica per la lavorazione del malto.
Più che una fabbrica l’edificio è composto da una serie di forni, intervallati da volumi per lo stoccaggio del prodotto lavorato, individuabili dall’esterno per i grossi camini rossi con decorazioni in mattoni bianchi, ben visibili nello skyline cittadino.
Il lato principale di questa sorta di lunga “locomotiva” è stato restaurato e riportato all’originale colorazione, mentre alla seconda facciata è stata addossata una grande serra, ampliamento e regolarizzazione del fabbricato.
Ospiterà uffici, tra cui la nuova sede di ICKM, ed a richiesto soprattutto per l’ingresso, uno studio attento non ancora concluso, per il quale il maestro Mario Ceroli ha creato una apposita scultura.
L’area di intervento è situata ai piedi della collina di Baba dove si estendeva un sito industriale per la lavorazione del malto, dismesso dall’inizio secolo. L’area è stata resa pianeggiante per permettere l’accesso a un ramo della ferrovia che doveva facilitare il trasporto dei prodotti e strappata alla collina, modificando l’aspetto del paesaggio e creando una conca artificiale occupata da vari tipi di edifici, come baracche in legno, capanni, edifici in muratura e forni.